Lo Studio 54 in Capannina.

Lo Studio 54 rivive in Capannina.


Sabato 8 Febbraio: notte in Versilia dedicata alla mitica discoteca di New York.


Special guest deejay Tony Carrasco, a lui l’onore di accendere la febbre del Sabato sera a La Capannina di Franceschi.


capannina studio 54


Un appuntamento da non perdere, per una notte s’incontrano le due eccellenze del mondo della notte: il mitico Studio 54 – aperto a New York dal ’77 all’84 e La Capannina di Franceschi, discoteca italiana per eccellenza classe 1929. Un evento che va al di là del tempo e dello spazio e che vede fondersi in un’unica serata la quintessenza della notte.


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Studio 54.


Da wikipedia, l’enciclopedia libera.


studio 54

La discoteca Studio 54 situata al numero 254-ovest della 54a Strada a Manhattan, era allestita all’interno di un teatro, che fino al decennio prima fungeva da studio televisivo.


Caratteristica principale del locale erano le provocazioni al costume e la stravaganza delle serate proposte. L’intento dei gestori originari del locale, Steve Rubell e Ian Schrager, era infatti quello di garantire ogni sera «la festa più grande del mondo», nonché quello di scioccare con gli eccessi la città di New York: la musica ad alto volume, le scenografie allusive (emblematica era l’immagine di una falce di luna imboccata da un cucchiaino contenente cocaina) e le serate che ogni sabato prevedevano una nuova sorpresa o un nuovo eccesso. Al culmine di ogni serata appariva dall’alto l’Uomo sulla Luna, che calava tra il pubblico ed offriva ai presenti lo scintillante contenuto di un cucchiaino d’argento.


Lo Studio 54 era un luogo dove le etichette sociali venivano a non contare più nulla, dove tutti potevano essere protagonisti. Il pubblico sentiva parlare di scene orgiastiche e di favolosi megaparty a tema. Lo Studio 54 fu anche la prima discoteca ad adottare sistematicamente la selezione all’ingresso. Quello che avveniva al suo interno era riportato immancabilmente dai giornali. Le foto di diversi personaggi famosi sono comparse sui giornali unicamente per il fatto di aver passato una notte al 54. Fece epoca la foto di Bianca Jagger che entrava in pista a dorso di un cavallo bianco; il videoclip del singolo New York City Boy dei Pet Shop Boys venne girato in parte nel locale e in un frammento del video si vede la scena del cavallo bianco entrare.


La struttura del locale era essenzialmente quella di un normale teatro, composto da platea e galleria:


  • La pista era stata collocata nella platea (ampia 1800 m²). La sala era attrezzata con ben 54 diversi effetti luminosi, neon rotanti, luci stroboscopiche e torri di riflettori colorati che diffondevano luci intermittenti e che si alzavano e si abbassavano, illuminando il pubblico.

  • La console del disc-jockey alloggiava dove un tempo era il palcoscenico.

  • La zona dei divani era stata ricavata nella balconata. Per accedervi si saliva attraverso una decoratissima scala in stile barocco,

  • Il bancone del bar si trovava sotto la balconata, allo stesso livello della pista.

  • Sconosciuta ai più, per l’accesso strettamente riservato, era una saletta (oggi si potrebbe chiamare il Privé) collocata ad un livello superiore, in corrispondenza della balconata; vi poteva entrare un ristrettissimo numero di persone, invitate personalmente da Steve Rubell, ma il gestore del locale faceva anche qualche eccezione, in quanto a volte pescava tra la folla degli emeriti sconosciuti per invitarli insieme alle celebrità ai suoi party esclusivi.



Il film Studio 54 del 1998 racconta l’epopea della discoteca.

Copywriter.


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Lo Studio 54 in Capannina.